Commissione Lavoro del Senato, la UIL esprime le proprie osservazioni

Commissione Lavoro del Senato, la UIL esprime le proprie osservazioni

Loy: “Ricco di principi ed indirizzi sintetici, scarno di strumenti, risorse e modalità attuative”

 

     Con questa premessa sembra muoversi l’ennesima  “riforma” sul mercato del lavoro, il cui secondo e più complessivo tassello è contenuto nel Disegno di Legge Delega 1428 sul quale oggi la UIL ha espresso le sue osservazioni, in occasione dell’audizione presso la Commissione Lavoro del Senato.

     Riformare nuovamente e complessivamente gli strumenti di sostegno ed integrazione al reddito, anche in mancanza di un approfondimento con chi rappresenta gli oltre 4.000.000 di beneficiari, rende difficile comprendere quali saranno i criteri, le modalità e la portata dei principi enunciati, ma non compiutamente espressi per l’attuazione della riforma.

     La  Delega sulla riforma dei Servizi per il Lavoro e politiche attive, molto ambiziosa, sembra muoversi verso un modello centralista che dovrà, necessariamente, fare di nuovo i conti con le competenze decentrate a livello regionale e, soprattutto, senza risorse aggiuntive, ricordando che in Italia si spende 1/10 della Germania.

     Resta, inoltre, da comprendere come il Governo intenda procedere rispetto al riordino delle tipologie contrattuali, pur ritenendo necessaria una semplificazione del quadro normativo, che la UIL ritiene debba reggersi comunque su alcuni istituti e principi fondamentali: il valore del contratto a tempo indeterminato, l’eccezionalità del contratto a termine connesso ad esigenze temporanee e flessibili dell’impresa, la forte vocazione formativa dell’apprendistato, ed un contratto incentivato normativamente che favorisca il consolidamento, nel tempo, del rapporto tra impresa e lavoratore.

     Secondo il Segretario Generale Luigi Angeletti inoltre, del decreto lavoro è stata modificata la parte meno accettabile, quella che prevedeva la possibilità di reiterare lo stesso contratto a termine per otto volte. Per raggiungere un vero equilibrio sarebbe necessario, ora, che con i contratti a termine i lavoratori guadagnassero di più che con i contratti a tempo indeterminato.

Anche l’iter parlamentare del ddl deve procedere celermente perché occorre cambiare l’insieme delle norme sul lavoro.

Il contratto di apprendistato è il migliore possibile per i giovani, è lo strumento più efficace per accedere al mercato del lavoro. Noi vogliamo una buona occupazione e, perciò, vogliamo che le persone siano formate. La formazione, però, è in mano alle Regioni e, dunque, ci sono venti mercati del lavoro, venti regole diverse spesso impraticabili: bisogna risolverequesto problema.

La semplificazione è necessaria, ma non si possono mettere in concorrenza l’apprendistato e gli altri strumenti contrattuali per l’assunzione.

 

 

 

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