Aumento della tassazione UIL: nel 2014 pagati per tasse e tariffe locali 58,7 miliardi di euro
Imposte e tasse locali aumentate del 6% nell’ultimo triennio.
NEL 2014 PAGATI PER TASSE E TARIFFE LOCALI 58,7 MILIARDI DI EURO (+6% NEL TRIENNIO 2012-2014)
TRA ADDIZIONALI IRPEF, IMU, TASI, TARIFFE RIFIUTI, BOLLO AUTO IMPOSTA RC AUTO NEL 2014 UN ESBORSO DI 966 EURO MEDI PRO CAPITE
TRA IMU E TASI UN ESBORSO MEDIO DI 394 EURO, TRA ADDIZIONALI REGIONALI E COMUNALI 271 EURO MEDI
AUMENTA LA SPESA CORRENTE DELLE AUTONOMIE TERRITORIALI E SANITA’, MA CON 57 MILIARDI DI EURO DIMINUISCONO DEL 6,1% LE SPESE PER IL PERSONALE
IN PARTICOLARE, NEL COMPARTO DELLE PROVINCE, LA SPESA PER IL PERSONALE, NELL’ULTIMO TRIENNIO, DIMINUISCE DEL 27,1% NEI COMUNI DEL 6,5%, NELLA SANITA’ DEL 4,8%
LOY: LE LAVORATRICI E LAVORATORI DEGLI ENTI TERRITORIALI PENALIZZATI DUE VOLTE, DAL MANCATO AUMENTO CONTRATTUALE E DAGLI AUMENTI DELLE TASSE LOCALI
Nell’ultimo triennio, le imposte e le tasse di Regioni, Province e Comuni, pagate dai cittadini, hanno subito un aumento del 6%. In valori assoluti, tra Addizionali IRPEF, IMU, TASI, Tariffe Rifiuti, Bollo Auto, Imposta RC auto, nel 2014, i cittadini italiani hanno pagato 58,7 miliardi di euro, in aumento di 3,3 miliardi di euro rispetto al 2012.
Ciò significa, spiega Guglielmo Loy – Segretario Confederale UIL – che nell’ultimo anno mediamente gli italiani hanno pagato, per tasse locali, 966 euro pro capite, neo nati compresi, con un aumento di 54 euro rispetto al 2012, quando mediamente l’esborso è stato di 912 euro.
Nello specifico, continua Loy, tra il 2012 e il 2014, l’Addizionale Regionale IRPEF è aumentata dell’11,6%; il Bollo Auto del 12,6%; l’IMU e TASI del 2,2%; l’Addizionale Comunale IRPEF del 16,5%; la Tariffa Rifiuti del 2,8%; le imposte e tasse provinciali (RC Auto, IPT e TEFA) dell’1,7%.
Sempre nello stesso periodo (2012-2014), la spesa corrente di Regioni, Province, Comuni e ASL è aumentata in valori assoluti di 9 miliardi di euro (+2,8%), equivalenti a 3.700 euro medi per abitante.
Ma a beneficiarne, non sono stati i lavoratori e le lavoratrici del settore, poiché le spese totali per il personale, nel 2014, con 57,1 miliardi di euro, sono diminuite del 6,1% (3,7 miliardi di euro).
Tale risultato, commenta Loy, è dovuto, oltre al gravissimo rinvio dei rinnovi contrattuali, con il blocco delle retribuzioni individuali ferme al 2010, anche al blocco del turn over.
Dei 57,1 miliardi di euro del costo complessivo del personale, per la Sanità (escluso privato e convenzionato), la spesa ammonta a 35,9 miliardi di euro nel 2014 (592 euro medi per abitante), in diminuzione del 4,8% rispetto la 2012 (1,8 miliardi in meno). Ad eccezione dell’Abruzzo (4,2%) e della Sardegna (0,6%), la spesa per il personale sanitario diminuisce in tutte le Regioni.
Le spese per il personale del comparto dei Comuni nel 2014 ammontano a 14 miliardi di euro (231 euro medi per abitante), in diminuzione del 6,5% (1 miliardo di euro), rispetto al 2012.
L’incidenza della spesa del personale sul totale della spesa corrente passa dal 29,3% del 2012 al 25,9% del 2014.
Le spese per il personale del comparto delle Province nel 2014 ammontano a 1,9 miliardi di euro (32 euro medi per abitante), in diminuzione del 27,1% (716 milioni di euro), rispetto al 2012.
L’incidenza della spesa del personale sul totale della spesa corrente passa dal 33,1% del 2012 al 26,5% del 2014. A livello regionale, la spesa per il personale dei dipendenti delle Province diminuisce in tutte le Regioni.
La spesa del personale delle Regioni passa dai 5,2 miliardi di euro del 2012 ai 4,9 miliardi del 2014 (81 euro medi pro capite per abitante), in diminuzione del 4,6% (237 milioni di euro), rispetto al 2012. L’incidenza della spesa del personale sulla spesa corrente passa dall’11,2% del 2012 al 9,9% del 2014.
I dati oggetto dell’analisi – conclude Loy – dimostrano come il carico fiscale a livello locale sia in costante aumento e abbia raggiunto i livelli di guardia. Nel contempo, la spesa corrente è in aumento, compresa la spesa improduttiva, mentre gli unici risparmi di spesa sono stati fatti ai danni delle lavoratrici e lavoratori del settore.
In questo modo, i lavoratori degli enti territoriali sono penalizzati due volte, dal mancato aumento contrattuale e dagli aumenti delle tasse locali. Il Governo farebbe bene a stanziare risorse “vere” per il rinnovo dei contratti dei lavoro.