“Certo, i 500 milioni di sprechi delle Asl pugliesi emersi in questi giorni fanno scalpore, ma la storia della sprecopoli regionale ha radici ben più profonde”.
Aldo Pugliese, Segretario generale della UIL di Puglia e di Bari-Bat, ricorda che “precedenti come gli scandali che hanno travolto solo negli ultimi tempi le Asl di Bari, Brindisi e Foggia non possono essere dimenticati con un colpo di spugna. Da anni sosteniamo e conduciamo una battaglia per la riduzione degli sprechi, la razionalizzazione della spesa pubblica e sanitaria, che ha prodotto qualche risultato come il dimezzamento delle Asl regionali, ma che nel frattempo ha visto l’applicazione di un riordino ospedaliero che ben presto si è rivelato un mero piano di tagli indiscriminati che ha avuto, come unico effetto, quello di penalizzare il servizio sanitario pugliese, già di per sé deficitario”.
“Siamo soddisfatti – prosegue Pugliese – dell’accelerazione imposta dalla Regione Puglia sull’operatività del centro unico di spesa, richiesto a gran voce più volte dal nostro sindacato, ma la domanda nasce spontanea: perché in dieci anni non è mai stato fatto nulla, consentendo la dispersione di fondi pubblici che invece potevano essere investiti per il miglioramento della qualità del servizio sanitario?”.
“Mancano pochi mesi alla fine dell’attuale governo regionale – chiosa il Segretario della UIL – ma c’è ancora tempo se non di risolvere un problema ormai tristemente radicato, quantomeno di segnare un solco di buonsenso sul quale i prossimi esecutivi regionali dovranno muoversi. Un percorso in cui la razionalizzazione della spesa pubblica e la qualità del servizio a favore dei cittadini rappresentino pilastri inamovibili. Gli sprechi e fenomeni come l’emigrazione sanitaria sono bubboni che è bene estirpare quanto prima se si vuole davvero puntare al rilancio del territorio”.