CAPACCHIONE: “Scelta ineludibile e quanto mai necessaria a difesa dei nostri Agricoltori.” Il CAA della COPAGRI diffida Agea per le disfunzioni Sian e la mancanza di chiarezza normativa.
A nulla sono servite le manifestazioni e le mobilitazioni nelle più grandi piazze italiane, a Montecitorio e direttamente sotto l’Agea, con le quali mettevamo in guardia sul non corretto funzionamento del sistema e sul fatto che l’Agenzia non fosse pronta a gestire la Campagna PAC 2016. A nulla sono servite anche le parole del Ministro Martina che si è impegnato a mettere mano ad una struttura la cui funzionalità, per troppi anni, si è bloccata proprio sotto le scadenze delle presentazioni delle domande uniche.
Cosi’ come ogni anno si deve correre ai ripari l’ultimo giorno, cercando di caricare le domande fino a notte tarda nonostante i continui blocchi del sistema e con gli agricoltori arrabbiati e preoccupati presso le nostre sedi.
Quest’anno, poi, c’è una assurdità in più. Spetterà all’agricoltore l’onere di dimostrare che il sistema non funziona: la prova che il sistema impedisce la presentazione della domanda dovrà essere inviata dal soggetto interessato attraverso il CAA ad Agea.
“La Copagri non può più accettare una tale situazione di disinteresse, inerzia, e malfunzionamento della Agenzia che gestisce gli aiuti per tutta l’agricoltura italiana.”
Pertanto attraverso il proprio Centro di Assistenza Agricola, CAA CAF AGRI, la Copagri ha diffidato Agea per il comportamento sotteso, denunciando il mal funzionamento del sistema informatico rivelatosi ancora una volta inadeguato a sopportare il carico di lavoro e non tempestivamente aggiornato sulle novità normative che, giungendo in ritardo, hanno tra l’altro creato ulteriori equivoci ed errori negli operatori.
La Copagri Puglia, altresì ha coordinato un tavolo interregionale, attraverso il quale è stato elaborato sottoscrittao e notificato all’Agenzia stessa, un clamoroso ma quanto mai necessario atto di diffida e messa in mora. Tale atto è ritenuto di fondamentale importanza perchè propedeutico a successive azioni a tutela delle nostre imprese agricole.
La Copagri e il suo CAA di riferimento declinano, quindi, ogni responsabilità rispetto agli impegni assunti alla sottoscrizione della convenzione nazionale, dichiarandosi a fianco degli agricoltori penalizzati e danneggiati dalla somma di tali inefficienze burocratiche e amministrative.
In tale contesto dobbiamo ancora una volta constatare l’indifferenza della Pubblica Amministrazione rispetto alla gestione di una attività che porta risorse e respiro e spinta produttiva agli agricoltori italiani.